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STUDIO OCULISTICO CATANIA

Ectropion

L’ectropion in campo oculistico si intende una iversione/rotazione verso l’esterno della palpebra. Tale anomalia si può manifestare ad entrambe le palpebre, anche se spesso la si nota soltanto in quella inferiore. Spesso l’ectropion è una complicanza della paralisi del nervo facciale, per cui rimane allo scoperto una porzione più o meno estesa di superficie congiuntivale.

Tale patologia, per la sua caratteristica, impedisce la chiusura della palpebra, riducendo di conseguenza il passaggio delle lacrime dall’occhio al naso: compare così l’epìfora (eccesso di lacrime sull’occhio). Altri sintomi e segni clinici sono: iperemia (arrossamento), disepitelizzazione corneale (si ‘sbuccia’ la superficie oculare perché si secca), ulcera corneale e cheratite.

La causa dell’ectropion palpebrale senile va ricercata in 3 diverse condizioni che si verificano con l’avanzare dell’età:

  • La lassità orizzontale della palpebra inferiore e cioè un rilasciamento dei tendini e legamenti che ancorano la palpera alle strutture ossee e la rendono ben tesa;
  • L’ipotonia del muscolo orbicolare e cioè il rilassamento del muscolo che contribuisce al sostegno della palpebra;
  • Lassità tissutale cutanea ovvero una pelle sovrabbondante e meno tonica che consente al bordo della palpebra di girare all’esterno.

I sintomi, essendo lo scopo delle palpebre principalmente quello di protezione dell’occhio, in caso di ectropion, la rotazione all’esterno del bordo della palpebra fa sì che la parte inferiore dell’occhio non sia più protetta e risulti così esposta all’aria. Questo porta a BRUCIORE, ARROSSAMENTO, FASTIDIO, SECREZIONE e LACRIMAZIONE riflessa dovuta allo stato irritativo.

Inoltre, essendo l’interno della palpebra rivestito da congiuntiva, il contatto di quest’ultima con l’esterno invece che con l’occhio, ne determina l’irritazione, l’arrossamento e l’ispessimento con conseguente danno sia estetico che, soprattutto, funzionale.

La palpebra inferiore inoltre contiene, nella porzione nasale, il puntino lacrimale che costituisce il primo tratto delle vie lacrimali, il cui scopo è quello di drenare le lacrime che vengono ininterrottamente prodotte per tenere l’occhio costantemente lubrificato; nel momento in cui la palpebra ruota all’esterno, il puntino si stacca dalla superficie dell’occhio e non è più in grado di “pescare” le lacrime, con conseguente lacrimazione che andrà a sommarsi a quella riflessa dovuta all’irritazione dell’occhio esposto.

Infine, l’infiammazione della congiuntiva che riveste sia l’occhio che la palpebra, può favorire la proliferazione dei batteri con conseguenti congiuntiviti batteriche che vanno ad aumentare la secrezione mucosa dovuta all’irritazione.

La terapia è l’utilizzo di colliri lubrificanti, cortisonici o antinfiammatori, spesso prescritti dallo stesso oculista, ha lo scopo di alleviare i sintomi legati all’irritazione, ma purtroppo non serve a risolvere il problema dell’esposizione dell’occhio che purtroppo persiste.

Allo stesso modo, l’utilizzo di colliri antibiotici serve nel momento in cui l’esposizione e l’irritazione portano alla proliferazione batterica, ma nemmeno questa terapia è risolutiva. Purtroppo, l’unica soluzione all’ectropion palpebrale consiste nell’intervento chirurgico.

Fortunatamente, l’intervento di correzione dell’ectropion, se affidato a mani esperte, corregge definitivamente il problema. L’intervento si svolge in anestesia locale, è ambulatoriale (viene effettuato in una vera e propria sala operatoria ma non richiede alcun ricovero ospedaliero) e dura circa 30 minuti.

Lo scopo dell’intervento è quello di correggere la lassità della palpebra, accorciandola e reinserendola saldamente alle strutture ossee. Molto spesso questa manovra è sufficiente a riposizionare tutta la palpebra; tuttavia, quando la parte nasale risulta particolarmente ruotata all’esterno rispetto alle restanti porzioni, a questa tecnica viene aggiunta l’asportazione di una losanga di congiuntiva nella parte nasale della palpebra proprio sotto al puntino lacrimale, con lo scopo di riaccollare il puntino stesso all’occhio così da ripristinare il corretto drenaggio delle lacrime.

Dott. La Bruna